sabato 26 dicembre 2015

Un romanzo "appetibile"...


Titolo: Colazione da Tiffany
Autore: Truman Capote
Anno: 1958
Romanzo molto famoso e apprezzato, sopprattutto dal pubblico femminile, da cui fu tratto l'omonimo film con Audrey Hepburn.

"Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni. Per esempio, nella Settantesima Est c’è un edificio di pietra grigia dove, al principio della guerra, ho avuto il mio primo appartamento newyorchese. Era una stanza sola affollata di mobili di scarto, un divano e alcune poltrone paffute, ricoperte di quel particolare velluto rosso e pruriginoso che ricolleghiamo alle giornate d’afa in treno. Le pareti erano a stucco, di un colore che ricordava uno sputo tabaccoso. Dappertutto, perfino in bagno, c’erano stampe di rovine romane, molto vecchie e tempestate di puntolini scuri. L’unica finestra dava sulla scala di sicurezza. Ma, anche così, mi si rialzava il morale ogni volta che mi sentivo in tasca la chiave del mio appartamento; per triste che fosse, era un posto mio, il primo, e lì c’erano i miei libri, i barattoli pieni di matite da temperare, tutto quello che mi occorreva (o così almeno pensavo) per diventare lo scrittore che volevo diventare."

Questo breve incipit del romanzo mostra l'attrazione (sinonimo della parola appetibilità) da parte di uno dei personaggi del libro nei confronti dei posti, luoghi dove ha vissuto. 

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