venerdì 20 novembre 2015

Il canto delle Sirene, libro XII, Odissea

(...)Per Noi dietro la nave prua azzurra
buon vento mandava ch’empiva le vele, compagno gagliardo,
Circe riccioli belli, tremenda dea dalla parola umana.
Noi, manovrati presto tutti i paranchi, lungo la nave.
stavamo seduti: il vento e il pilota la dirigevano.
Ma io ai compagni parlavo sconvolto nel cuore:
"O cari, non devon conoscere uno o due soli
i fati che a me svelò Circe, la dea luminosa:
ma li dirò ché possiamo o morire sapendolo,
o scampare, evitando la morte e la Chere.
Delle sirene dal canto divino per prima cosa ordinava
che fuggissimo e voce e prato fiorito.
(...)
Così, le cose a una a una dicendo ai compagni, parlavo.
Intanto rapidamente giunse la nave ben fatta
all’isola delle Sirene, ché la spingeva buon vento.
Ed ecco a un tratto il vento cessò; e bonaccia
fu, senza fiati: addormentò l’onde un dio.(...)
Quindi, seduti, battevano il mare schiumoso coi remi.
Ma come tanto fummo lontani, quanto s’arriva col grido,
correndo in fretta, alle sirene non sfuggì l’agile nave
che s’accostava: e un armonioso canto intonarono.
"Qui, presto, vieni, o glorioso Odisseo, grande vanto degli Achei,
ferma la nave, la nostra voce a sentire.
Nessuno mai si allontana di qui con la sua nave nera,
se prima non sente, suono di miele, dal labbro nostro la voce;
poi pieno di gioia riparte, e conoscendo più cose.
Noi tutto sappiamo, quanto nell’ampia terra di Troia
Argivi e Teucri partirono per volere dei numi;
tutto sappiamo quello che avviene sulla terra nutrice"
così dicevano alzando la voce bellissima, allora il mio cuore
voleva sentire, e imponevo ai compagni di sciogliermi,
coi sopraccigli accennando; ma essi a corpo perduto remavano.(...)


Ulisse, grazie al vento favorevole mandato dalla maga Circe, avverte i compagni del pericolo costituito dalle Sirene, creature che secondo la leggenda, cantando divinamente, attiravano, ammaliavano i marinai verso la loro isola per poi farli schiantare contro gli scogli aguzzi. Ai loro occhi infatti intonavano un canto "appetibile" e ingannatore.



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